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Ein guter Text lässt Bilder entstehen. Meine Illustrationen können und wollen hier nicht einfach bebildern, sondern nur eine Basis und Erweiterung der Vorstellungswelt des Lesers sein.
Manchmal kann es dann aber auch sein, dass meine Bilder und Zeichnungen eine eigene Welt erschaffen, die gar nicht mehr des Textes bedarf.

Jane e Vincent non uscivano propriamente insieme. Più che altro si prendevano gioco del fatto di uscire. Quando la costa era serena e la madre di Jane non era a casa, Vincent compariva alla porta con il volto dipinto di giallo acceso. Jane indossava un accappatoio aventi-indietro. Ordinavano cibo cinese e poi spaventavano il ragazzo delle consegne, si sedevano quindi a mangiare a terra sul pavimento, con le gambe incrociate, in maniera alquanto goffa, con le bacchette.Oppure talvolta Vincent si presentava indossando un logoro abito di trent’anni prima, una bombetta e un bastone da passeggio e Jane allora si mettava a rovistare in un armadio, alla ricerca di un cappello che sua madre aveva usato per anni per andare in chisa alle funzioni e che poi aveva dismesso. Era un capello con violette di tessuto ormai ammaccate e una veletta.

Poi se ne uscivano e andavano in città a passeggio, facendo osservazioni ad alta voce sui passanti, fingendo di essere vecchi, poveri o pazzi. Era da sconsiderati e di cattivo gusto , motivo per il quale entrambi amavano comportarsi co`s. Vincent portò Jane alla ceremonia del diploma. Insieme scelsero un abito per lei in un negozio di vestiti di seconda mano che Vincent era solto frequentare, ridacchiando all’idea dello shock e dell’ammirazione che avrebbero sicuramente destato.
Ballarono il tango tutto intorno alla palestra, sebbene la musica non fosse un tango, sotto i fiori appesi di carta velina, aprendosi un varco nero in mezzo al mare di tulle color pastello, senza sorridere, proiettando intorno a sé una sorta didozzinale provocazione sessuale, con Vincent che stringeva tra i denti la lunga collana di perle di Jane

Text von Margaret Atwood – Übersetzung Anna Bissanti


Quando Boris Ivanovich aprì la lettera e ne lesse il contenuto lui e sua moglie Anna impallidirono. Era la lettera con cui il loro bambino di tre anni veniva rifiutato dal miglior asilo di Manhattan.
„Non può essere“, disse Boris Ivanovich, ferito.

„No, no, ci deve essere un errore“, aggiunse sua moglie. „Dopo tutto si tratta di un bambino intelligente, simpatico es estroverso, con buone capacità espressive e molto bravo ad usare i pastelli e a giocare all“Allegro Chirurgo“:Boris Ivanovich era perso nei suoi pensieri. Come poteva affrontare i suoi colleghi d’ufficio quando Mischa non era riuscito ad in un asilo di prestigio? Gli sembrava di sentire il sarcasmo di Siminov: „Tu non capisci queste faccende. I rapporti personali sono importanti. Il denaro può cambiare di mano. Sei un tale campagnolo, Boris Ivanovich“. „No, no, non è così“, si sentiva protestare Boris Ivanovich. „Ho corrotto tutti, dagli insegnanti ai lavavetri, però il ragazzino non ce l’ha fatta“.
„Al colloquio era andato bene?“ gli avrebbe chiesto Siminov: „Si“, avrebbe risposto Boris, „Anche se ha incontrato qualche difficoltà con le costruzioni con i dadi“. „Incerto con de costruzioni“ avrebbe sibilato Siminov, con il suo modo sdegnoso. „Questo significa gravi difficoltà emotive. Chi vorrebbe un deficiente che non sa neanche fare un castello?“
Ma forse non l’avrebbero saputo, pensò Boris Ivanovich.
Il lunedì seguente, quando Boris Ivanovich entrò nel ufficio, fu chiaro invece che tutti sapevano. Sulla sua scrivania c’era un lepre morta. Entrò Simonov, con un’espressione torva sul viso


Text von Woody Allen – Übersetzung Antonella Cesarini


„Sei mesi e undici giorni prima di morire il senatore Onesimo Sanchez trovò la donna della sua vita. La incontrò a Rosal del Virrey, un villaggio illusorio che di notte era l’approdo clandestino delle imbarcazioni dei contrabbandieri e, in pieno giorno, sembrava l’insenatura più inutile del deserto, di fronte ad un mare vuoto, e talmente lontano da ogni cosa che nessuno avrebbe sospettato che qualcuno capace di cambiare il destino di un’altra persona potesse vivessi lì:

Anche il nome sembrava uno scherzo, perché l’unica rosa in quel villaggio era quella che indossava il senatore Onesimo Sanchez lo stesso pomeriggio in cui incontrò Laura Farina.
Si trattava di una tappa inevitabile della campagna elettorale che faceva ogni quattro anni. I carri di carnevale erano arrivati quel mattino. Poi arrivarono in camion con gli indiani, assoldati per essere portati nei villaggi ad ingrossare la folla alle cerimonie pubbliche.
Poco prima delle undici, assieme alla musica, ai fuochi artificiali, alle jeep del corteo, arrivò l’automobile ministeriale, del colore della soda alla fragola. Il senatore Onesimo Sanchez era tranquillo e fresco all’interno dell’aiuto con l’aria condizionata, ma non appena aprì lo sportello fu scosso da una raffica di proiettili e la camicia di seta pura si inzuppò di una specie di brodo dal colore chiaro e si sentì molto più vecchio e più solo che mai“

Text von Gabriel Garzia Marquez – Übersetzung Antonella Cesarini